Parlando con Angelo dei documentari che ha realizzato, ho ricevuto un'informazione che si è rivelata davvero sorprendente. Mi ha detto che un sito web americano ha creato una immensa banca dati contenente i nominativi degli emigranti italiani giunti a New York, più precisamente a Ellis Island, a partire dalla fine del Ottocento e fino al 1950. Ho pensato subito a mio nonno Rosario che sapevo era stato in America agli inizi del secolo scorso e quindi ho provato a fare delle ricerche. Il sito si chiama Libertyellisfoundation e, dopo essermi iscritto, ho inserito i dati di Nonno Rosario e ho atteso i risultati della ricerca. Ecco cosa è comparso:
Bingooo! Ho cercato di capire quali altre informazioni si potevano ottenere. Ho scoperto che i comandanti delle navi in arrivo nei porti americani, con a bordo emigranti, avevano l'obbligo di compilare una lista dettagliata da consegnare alle autorità portuali statunitensi all' arrivo. Ho selezionato la parte di lista che mi interessava e sono comparse le pagine del registro, in originale, che vedete qui sotto
E così ho appreso che mio nonno paterno, dopo un viaggio in compagnia di un suo compaesano, tale Calogero Di Blasi, era giunto a New York, con in tasca 45 dollari, il 19 gennaio del 1919. Aveva 25 anni, era alto 5 piedi e 1 pollice (cica 1 metro e 55 cm), era in buona salute, era scapolo, sapeva leggere e scrivere, non era considerato un anarchico (!?!) e la sua destinazione finale era Kensington, Pennsilvania, dove probabilmente risidevano altri parenti.
E' stato emozionante trovare queste notizie e provare a immaginare ciò che hanno vissuto i nostri avi inseguendo il sogno americano.
Trovate un po' di tempo per gustarvi questo documentario di Angelo sull'argomento. Riuscirete a vivere e percepire l'atmosfera di quei tempi e sicuramente anche a riflettere sulla situazione odierna.
Forse non tutti sanno che ...
Parlando con mamma di quello che ho scoperto, salta fuori una notizia che non potevo immaginare. Mi dice: "Guarda che anche Nonno Franco è andato in America! Era un ragazzo, avrà avuto meno di 20 anni e mi ha raccontato che si era imbarcato a Palermo".
Avvio immediatamente una nuova ricerca e....
Caspita ma allora è vero!
Vediamo il registro
Arrivato a New York il 6 maggio del 1906 con la nave Florida, professione falegname, 20 dollari in tasca, Nonno Franco si era pagato il viaggio da solo e andava a stare da un suo cugino al n. 14 di Union Street a N.Y. Guardate anche il nome del viaggiatore alla riga n. 3: Carlo Incorvaia, 22 anni, marinaio (oppure navigante), stesso paese di provenienza, stessi soldi in tasca e stessa destinazione a New york. Questo era il fratello di Nonno Franco, in pratica lo possiamo descrivere, tra l'altro, come lo zio Carlo di Zio Carlo!
Ma le sorprese non sono finite. Parlo ancora con mamma, le dico dei risultati delle nuove ricerche e lei, come se studiasse tempi e modi delle rivelazioni da farmi, mi dice: "Nonno Franco e Nonna Giuseppina avevano deciso di andare a vivere in America. Zio Gaspare era piccolo, avevano lasciato la casa di Licata, venduto i mobili, salutato amici e parenti e avevano preso la strada per Palermo. Arrivati al porto, appresero con grande delusione che il costo del biglietto per gli Stati Uniti era aumentato. Non avevano abbastanza denaro e dovettero rinunciare a quel sogno".
Se ci pensate, questo evento cambia i loro destini ma anche il destino di quasi tutti noi. Se fossero riusciti a salpare per l'America e realizzare i loro progetti, i loro figli magari si sarebbero chiamati Charlie, Amadeus, Joseph e Terry. E forse, sempre immaginando di attraversare questa "sliding door", oggi avremmo potuto essere tutti americani: noi, i nostri figli, i nostri nipoti e questo blog avrebbe potuto chiamarsi "The way we were"... e chissà cos'altro.
Fa' un certo effetto pensare che i nostri destini sono cambiati per un pugno di dollari...
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