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sabato 3 maggio 2014

La casa dei ricordi


Versione anticata


Versione moderna

Questa volta non ho attinto dalla riserva di vecchie fotografie. Ho fatto un giro con Street View di Google e ho trovato la casa della Nonna Giuseppina.Ho riconosciuto il balcone in ferro e muratura rossa, la "putia" sotto casa che una volta era quella di Don Pinuzzo, le imposte colorate di verde, il portoncino laterale di ingresso, sulla via Dora. E in un attimo sono affiorati i ricordi ...
 La sala da pranzo con la televisione arancione, la cucina con il serbatoio dell'acqua sopra all'acquaio, sacchi di iuta, nell'angolo del terrazzo principale, pieni di "semenze". C'erano taniche azzurre, bianche e verdi che periodicamente si utlizzavano per fare la scorta d' acqua alla vicina abbeveratura. E ancora, la stanza di Nonna con il letto con il materasso alto e lei che diceva tutte le sere le sue preghiere prima di dormire. La osservavo dal lettino nel quale dormivo, posto nell'angolo opposto della sua stanza, senza fiatare per non disturbare quello che sapevo essere un momento importante della sua giornata.
Quanti ricordi ...

3 commenti:

  1. Quella casa è ancora così! Al secondo piano hanno creato una specie di casa vacanza che affittano ai turisti, sotto nulla è cambiato. Mi piacerebbe sapere se ci sono ancora le cose della nonna, giacchè allora fu lasciata con tutti i mobili dentro. Quanti bei ricordi ho anch'io di quella casa. Fu lì che portai Riccardo a conoscere la nonna, che portavo le mie amiche a studiare, che andavo spesso perchè era di passaggio da casa mia al centro della città.
    Ricordo quei pomeriggi estivi trascorsi sul balcone: la calura ci stordiva e fuori si trovava ( si fa per dire, poichè c'era più caldo di dentro!) un po' di ristoro. Ma lei, la nonna, sembrava non soffrirlo il caldo, sempre compostamente coperta nei suoi vestitini dal modello standard: abbottonati davanti, scollatura castigata quadrata, tasche per il fazzoletto - che d'inverno finiva nel polso delle maniche lunghe - e cintura legata alla vita. Stava seduta senza mai lamentarsi, senza mai sbuffare, immobile nella sua elegante e morigerata compostezza. Era una persona mite, non si scomponeva mai e mai le ho sentito pronunciare una parolaccia, il massimo che si concedeva in rari momenti di nervosismo era «camurria» seguita da un gesto di disappunto verso se stessa, come dire « Scusate, ma ci voleva proprio!». Ecco la nonna era fatta così e anche per questo le volevo tanto bene. Un bacio, Francù e a presto!

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  2. Tanti ricordi anche per mè.
    L'ho rivista l'anno scorso evidentemente solo da fuori in occasione delle mie ferie in Sicilia e mi ha fatto una certa impressione... Il negozio sotto casa di Pinuzzo che quando arrivavano per le ferie i parenti andava a nozze...Quanta acqua tutte le sere andavamo a prendere all'abbeveratoio. Era un rito anche quello.
    Bei ricordi.
    Grazie a tutti voi che contribuite a tenere vivi questi frammenti di vita vissuta.
    Un abbraccio a tutti. Massimo

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  3. E vai con i ricordi!!!
    Della casa della nonna ricordo soprattutto la sala da pranzo, con tavolo, sedie e divano per guardare la TV e... pure le innumerevoli mosche che ronzavano perennemente attorno al lampadario! La presenza di nonna era lieve e silenziosa, ma al tempo stesso attenta e premurosa nei riguardi di noi nipoti. Si animava però parecchio nelle partite a carte, che praticamente erano d'obbligo quasi tutti i giorni, lì saltava fuori il vero fuoco siciliano!
    Della bottega di don Pinù ricordo i profumi, il suo inconfondibile sorriso e la frase di rito che spesso pronunciavamo: "Don Pinù, mi conza un panino cu tunno?"
    Un bacio a tutti
    Daniela

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